Patrimonio architettonico

La città di Gardone V.T. è un magnifico esempio dell’evoluzione di un centro abitato nel quale il benessere borghese/artigianale e nobiliare ha lasciato tracce architettoniche di assoluto interesse.

Il cuore storico

Il nostro percorso inizia in via Mazzini con la suggestiva Casa Gotica, risalente al Quattrocento. Questo edificio conserva ancora le caratteristiche finestre a sesto acuto, di cui quelle del piano inferiore sono trilobate, e presenta una muratura in conci di pietra che ne esalta l’armonia architettonica. I suoi tre piani si elevano sopra un portichetto a due archi, lievemente ogivali, sorretti da una solida colonna in pietra.

Proseguendo verso nord, lasciando sulla sinistra Palazzo Chinelli Rampinelli e la Parrocchiale di San Marco Evangelista, si giunge al raffinato Palazzo della Loggetta, autentica perla del Cinquecento gardonese. Progettato da Faustino Soncinelli da Cadignano, l’edificio è caratterizzato da una loggetta con archi ribassati su pilastri a sezione cruciforme, mentre le finestre del primo piano richiamano la tripartizione armonica della loggia. Per lungo tempo sede del Comune di Gardone Val Trompia, il palazzo ha però perduto gli interni originari a causa di numerosi interventi funzionali nel tempo.

La passeggiata lungo via Mazzini – un tempo asse principale del centro cittadino – prosegue in direzione nord. Guardando con attenzione tra i palazzi e le abitazioni, è possibile scorgere affreschi votivi che testimoniano la profonda devozione popolare, oltre a cortili curati che precedono gli ingressi, veri angoli di memoria e quotidianità.

Il segno dell’industria

Alla fine di via Mazzini, sulla destra, si trova la Casa Paterna Beretta, oggi restaurata e legata alla storia della famiglia Beretta, tra le più antiche dinastie industriali tuttora attive, nota in tutto il mondo per la produzione di armi.

Poco dopo, una breve scaletta permette di abbandonare via Mazzini per immettersi nella più caotica via Matteotti. Nonostante il traffico, questa strada rivela interessanti spunti architettonici.

Scendendo verso sud, sulla destra si staglia la monumentale Villa Beretta, immersa nella fabbrica omonima. Costruita nel 1925 su progetto dell’architetto bresciano Egidio Dabbeni, rappresenta l’affermazione del gusto e della potenza economica della famiglia. Su quattro livelli, in stile eclettico, la villa richiama elementi gotici e rinascimentali, con un parco antistante ispirato alla classicità. Gli interni, non visitabili, sono impreziositi da affreschi e da un’elegante scala in marmo. La villa ospita inoltre la prestigiosa Collezione Beretta, accessibile solo in rare occasioni su invito.

Nel cortile interno spicca il motto “Omnia vincit ars labor” (“Tutto vince l’arte del lavoro”), che sintetizza l’identità della famiglia.

Proseguendo verso sud lungo via Matteotti, si incontrano esempi significativi di architettura razionalista. Tra questi, merita attenzione l’edificio dell’ex Registro, affacciato sul Parco del Mella, mentre altri edifici dello stesso stile si scoprono lungo la passeggiata.

Il percorso si conclude poco più avanti, all’apertura del Parco della Villa Mutti-Bernardelli, polmone verde e spazio di memoria urbana.