Basilica e Convento di S. Maria degli Angeli
La Basilica e il Convento di Santa Maria degli Angeli, fondati nel XV secolo, sono un importante esempio di arte gotica lombarda. La basilica ospita opere d’arte significative, tra cui una lunetta con la Madonna degli Angeli. Sebbene il convento non sia più abitato dai frati, continua a essere un luogo di culto e ospita il Sistema dei Beni Culturali della Valle Trompia.
Un predicatore che arringava le folle nel nome di Gesù e una comunità che si lasciava trascinare dal suo ardore sono i protagonisti all’inizio della storia della Basilica di Santa Maria degli Angeli, voluta da San Bernardino da Siena, che attraversò la valle nel 1442.
La forza della fede e l’importanza della presenza degli ordini mendicanti, la cui predicazione contrastava efficacemente l’eresia protestante proveniente dalle Alpi, portarono alla costruzione di una prima cappella dedicata alla Madonna degli Angeli, seguita dalla chiesa che vediamo oggi.
La Struttura e le Opere della Basilica
La Basilica di Santa Maria degli Angeli è caratterizzata da una sola navata con tre cappelle laterali sul lato sinistro. Nell’abside, spicca un affresco raffigurante la Vergine con il Bambino, accompagnata da tre coppie di angeli, opera probabilmente di scuola foppesca. L’immagine della Madonna è sovrastata da una vela con il Padre Eterno, affiancato dalle figure di San Bonaventura (in abiti cardinalizi) e San Ludovico da Tolosa. L’Ecce Homo nell’abside è probabilmente attribuibile a Paolo da Caylina il Giovane.
Le opere affrescate di carattere devozionale presenti nella chiesa risalgono alla prima metà del XVI secolo. Di particolare valore è la scultura cinquecentesca del Crocifisso, esposta nell’omonima cappella.
Le altre opere della chiesa, tutte di carattere devozionale, sono anch'esse databili alla prima metà del XVI secolo e presentano un linguaggio artistico che riflette la spiritualità dell'epoca. La maggior parte di queste opere, come gli affreschi che adornano le pareti laterali, sono volti a trasmettere una forte carica emotiva e un senso di intima connessione con la divinità.
Un'altra importante testimonianza artistica della basilica è la scultura cinquecentesca del Crocifisso, che si trova nell'omonima cappella. Questa scultura è un esempio straordinario della maestria degli scultori dell'epoca e si distingue per la sua intensa espressività, che cattura il dramma e il sacrificio della passione di Cristo.
Oltre a questi tesori artistici, un altro aspetto da non trascurare durante la visita alla basilica è il chiostro, che conserva ancora alcuni elementi del complesso monastico originario. Il chiostro, con i suoi archi e pilastri, offre un angolo di tranquillità e spiritualità, dando l'idea di quanto fosse importante il convento per i frati che vi risiedevano.
Non dimenticate di visitare anche il chiostro e ciò che resta del complesso monastico.
3 motivi per una visita:
- Uno spazio di spiritualità del XV sec. arrivato intatto fino a noi;
- L’Ecce Homo di Paolo da Caylina il Giovane e gli affreschi di scuola foppesca;
- I lacerti degli affreschi devozionali del XVI sec.
Modalità di accesso: libero e gratuito.
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