Chiesa di San Giorgio
La chiesa parrocchiale di San Giorgio è la più antica tra quelle del comprensorio di Gardone Val Trompia
Fondata certamente entro il IX secolo, se non addirittura in epoca anteriore, nacque come chiesa pievana e ha rappresentato per secoli il fulcro religioso e spirituale di Inzino, costituendone il momento architettonico più rilevante.
Nel corso dei secoli, l’edificio ha subito numerosi interventi. Una significativa ristrutturazione risale probabilmente alla metà del Cinquecento, periodo a cui appartengono tre altari tuttora presenti: l’altare maggiore, quello dedicato al Corpo di Cristo e l’altare dell’Immacolata Concezione.
Nel Settecento furono aggiunti elementi di rilievo: venne infatti innalzata la cupola, posato un nuovo altare maggiore in marmo e decorato il coro della cappella principale. Gli ultimi importanti interventi pittorici risalgono agli anni 1913-1914, opera di Giuseppe Trainini, mentre l’ultimo restauro complessivo è avvenuto tra il 1980 e il 1990.
All’esterno, la chiesa si distingue per un elegante portico rinascimentale con tre archi poggianti su colonnine marmoree. Il portale è decorato da una scena della Trinità, circondata da un’Annunciazione attribuita a Girolamo Ferramola. Un’ombra imponente campeggia sulla facciata: è quella di San Cristoforo, protettore dei viandanti e dalla “cattiva morte”, figura che richiama l’importanza della pieve lungo l’antica via che collegava l’Alta Val Trompia alla pianura.
Opere di rilievo
L’interno si presenta a tre navate con cappelle laterali, e custodisce un ricco patrimonio pittorico e devozionale. La lunga tradizione del culto di San Lorenzo, antichissima in questa pieve che fu anche sede battesimale, è testimoniata dalla pala di Bernardino Gandino (figlio del più celebre Antonio), collocata subito a destra.
Segue una pala firmata da Giorgio Anselmi, che raffigura San Carlo Borromeo e San Luigi Gonzaga, titolari del secondo altare laterale. L’altare del Rosario è ornato da una serie di tondi raffiguranti i Misteri, opere di autore ignoto ma riconducibili allo stile del XVI secolo.
L’altare maggiore ospita tre importanti opere: al centro, la pala di Pompeo Ghitti di Marone; ai lati, un’Immacolata Concezione firmata da Grazio Cossali e una pala attribuita ad Antonio Gandino, che arricchiscono il presbiterio di significato teologico e bellezza formale.
Proseguendo lungo la navata sinistra, sulla parete di fondo si trova un affresco raffigurante San Giorgio con il drago, realizzato in uno stile gotico tardo, quasi al tramonto della sua stagione artistica. Nella Cappella del Corpo di Cristo, infine, si conserva un prezioso frammento di Crocifissione risalente al XV secolo, insieme ad altre testimonianze coeve che confermano l’antichità e la ricchezza iconografica dell’edificio.
3 motivi per una visita:
- Un viaggio alle radici della storia religiosa della valle;
- Il portico rinascimentale;
- Gli affreschi della fine del gotico.
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